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Anteprima Poetica - Davide Picardi




Davide Picardi – Classe 1995. Una laurea in “Lingue e culture comparate” all’Università degli studi di Napoli “L’Orientale” e tante passioni: dalla scrittura alla fotografia.

Sono nato in provincia di Napoli da una famiglia dalla duplice identità culturale: mia madre è russa, mio padre è italiano. Queste mie radici hanno alimentato la mia curiosità per il mondo. La mia passione per la scrittura è nata dal mio interesse per la musica, in un periodo adolescenziale, in cui ho sentito vivo il desiderio di accompagnare le mie fantasie musicali con le parole che mi premevano dentro.

Gli scrittori che mi hanno ispirato maggiormente sono Giacomo Leopardi e Fëdor Michailovič Dostoevskij.



I grovigli di Parthenope

Tuffi di sguardi

dai gomitoli di mura antiche,

tra le onde

imbevute di luce e mistero.


“Dove mi trovo?”


Tra le acque:

carne aggrovigliata e

dondolante,

come goccia di rugiada

sola e spalmata

nel cerulo abisso infinito.



La paura

Invoco i nomi delle mie paure:

irruenti dal futuro,

hanno bussato al mio esile guscio,


al petto trepidante del presente,

con l’affondo lucente

di una lama affilatasi nel buio.



L’avvento della quiescenza

Flebili intermittenze della pioggia

sui fili d’erba insonni;

celasi timido, quel plenilunio,

Tra le movenze spettrali del cielo.

E poi, l’avvento,

su mondi dormienti,

di una fresca alba chiara:

ho forse riscoperto la quiete,

ho forse riscoperto me stesso.



Antares

Ancora mi sovvengono i riverberi

di polvere di stelle,

o di quegli amori di lì caduti

sotto il cosmico altare.


S’irretisce la mente di luci

e di spettri astrali e remoti;

e dell’amor di Antares,

dei ricordi, la vista è costellata.


Eppur l’amor si muove;

e ben oltre gli astri si mormora

che il Cosmo aneli

il tocco di mille altri baci ancora.



Bacio di melagrana

Pregnanti e dolci

del sapor di melagrana

insanguinata,

le due bocche congiunte:

sorsi d’amor e morte.



Nervi

Una distesa di pace dai tuoi occhi

discioglie

l’arido ferro di questi miei nervi:

rigidi come secchi ramoscelli;

e tesi e sottili e taglienti

come la trama di nylon e rame.






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