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Anteprima Poetica - Davide del Grosso


Davide del Grosso - Nasco a Napoli nell’88, ma quasi immediatamente migro con mia madre a Milano, dove oggi vivo e lavoro in teatro. Mi formo come attore, senza però rinunciare alla parola poetica; questo mi porta quasi inconsapevolmente a iniziare a scrivere e dirigere spettacoli come regista e drammaturgo per differenti realtà, teatrali e non.



Vi son giorni di azioni impossibili


Vi son giorni di azioni impossibili.

Aprire il barattolo del miele.

Mettersi un velo di cipria sul volto.

Rifare il letto - disfare il letto.

Ordinare i pastelli per colore.

Poggiare sul tavolo il cuore

qui di fianco alla rucola

per farlo riposare un poco.


-Ti prego non morire! -

Mi sono voltato immediatamente,

eppure nella stanza non c'era nessuno.


Milano, Bovisa,

20 dicembre 2020




C'è una soglia tra la veglia e il sogno


C'è una soglia tra la veglia e il sogno dove possibile ancora ti incontro.

Una linea sottile

come una striscia di pace,

una tendina verde coi delfini

che poco fa ombra

contro l'ustione dei giorni

e nulla protegge

dalle domande dei miei spettri.

Era troppo stretta per viverci in due.

Ma io ancora la difendo

a pieni echi

mi dico "Ciao" con la voce mia

e faccio finta sia la tua.

E resto sveglio

perché non voglio morire.

E m'addormento

perché non voglio più destarmi.


Milano, Bovisa,

15 aprile 2021




Amico, ce l’hai un pezzo di bene?


Amico, ce l’hai un pezzo di bene?

Non ho più niente da respirare.

Sognare no, mi sono sognato spesso,

ma c’era di mezzo il sonno.

Bello il sonno - conosco un modo per prolungarlo,

ogni volta che ci provo però chiama la mamma.

Sognarsi facile - immaginarsi difficile

fuori da questa malinconia.

C’è stato un tempo

per essere schizzinoso della pioggia,

un tempo per uno studente modello,

un figliol prodigo, saltare per primo la corda,

correre forte, fottere un sacco,

finire la minestra e l’università.

Ma ora già trentadue. Trenta più due.

A sedici quelli mi sembravano vecchi.

Pensi si faccia questa fatica sempre?

Ai vecchi una medaglia al valore e una all’inerzia.

Insomma, dico, se potessi darmi un abbraccio

o spararmi un colpo alla festa.

Mentre decidi, mi metto qui,

accanto a te, come fossi un cane.

Che non devi per forza adottarmi.


Milano, Bovisa,

17 gennaio 2020




Oggi cammino pianissmo


Oggi cammino pianissmo

come se la superficie del quotidiano

potesse rompersi sotto i miei passi.

Precipitare sarebbe dolcissimo

ma non posso infrangere il silenzio -

spezzare col boato d'una lacrima

l'ordinata disposizione del sensbile.


Milano, Bovisa,

28 marzo 2021




Dammi mezz'ora - ti scrivo una poesia


Dammi mezz'ora - ti scrivo una poesia.

Lasciami solo una notte intera

posso allestire il migliore dei suicidi.

La paura mangia l'anima, sai?

Ma io temo d'aver in corpo

l'insicurezza di un gerarca.

Avrei voluto concederti una tregua.

Avrei voluto per te la mia resa.

Avrei voluto un tempo diverso dal condizionale

almeno per gli ultimi tre versi.

Dovresti leggerla in inglese questa poesia.

In inglese sembrerebbe una canzone

e non sarebbe così triste.

Si può far meglio di Janis Joplin

si può fare Antonia Pozzi.

Si può far meglio d'Antonia Pozzi

si può essere Ian Curtis.

Poi forse finire ogni storia

come De Andrè finisce Giugno '73.

Ma io ballo pochissimo

di musica capisco solo i salici.

Piango solo in versi.

Sono un tuono che ha l'accortezza

di liberarsi nei deserti.


Milano, Bovisa,

20 settembre 2020





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