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Io, robot (Isaac Asimov)

A cura di: Paquito Catanzaro



L’opera: Pietra miliare della fantascienza. Una raccolta di racconti nella quale vengono presentate, per la prima volta, le tre leggi della robotica (1. Un robot non può recar danno a un essere umano né può permettere che, a causa del suo mancato intervento, un essere umano riceva danno; 2. Un robot deve obbedire agli ordini impartiti dagli esseri umani, purché tali ordini non vadano in contrasto alla Prima Legge; 3. Un robot deve proteggere la propria esistenza, purché la salvaguardia di essa non contrasti con la Prima o con la Seconda Legge) che segneranno tutta la produzione successiva.

Il personaggio: Protagonisti sono i robot, che mostrano il loro lato umano, fatto di: fragilità, dubbi, indecisioni. Gli androidi, fedeli alle tre leggi della robotica, mostreranno la loro devozione all’essere umano tuttavia, in più di un’occasione, vivranno un conflittuale rapporto col proprio creatore. A raccontare questi aneddoti Susan Calvin, una robopsicologa che ha trascorso l’intera esistenza a studiare i comportamenti delle macchine e a cercare di comprenderne gli atteggiamenti guardando al di là dei freddi circuiti di cui sono composte.

Perché leggerlo: Per avvicinarsi a un genere, quello fantascientifico, considerato, troppo frettolosamente, di nicchia. Asimov scava nelle profondità dei personaggi regalando al lettore degli autentici racconti di formazione ambientati in un futuro distopico nel quale il robot è visto sì come un aiutante dell’essere umano, ma pure come una creatura che cerca di affermare la propria identità rispettando quella degli altri.


Revisione di Martina Megna

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