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Il cavaliere inesistente (Italo Calvino)


A cura di: Francesca Russo



L’opera: Il cavaliere inesistente è il terzo capitolo della trilogia araldica intitolata I nostri antenati. È un’opera di Italo Calvino concepita per i giovani e introdotta nelle scuole secondarie di primo grado per far approcciare i ragazzi alla letteratura. L’argomento principale del romanzo, di taglio fantasy, ruota intorno alla figura di Agilulfo e del giovane Rambaldo di Rossiglione, arruolatosi per vendicare la morte di suo padre.


Il personaggio: L’identità di Agilulfo è pressoché inesistente agli occhi di tutti e del mondo che lo circonda. Viene riconosciuto per l’armatura scintillante, pignolo e intransigente paladino di Carlo Magno; oltre alla sua stravagante non esistenza, si evidenzia la forte assenza di ogni sentimento e sensazione, cosa che lo rende un personaggio quasi inanimato.

Nell’opera emergono anche altre figure di rilievo come Rambaldo di Rossiglione, giovane cavaliere le cui illusioni sulla guerra e sulla cavalleria crollano rapidamente rendendolo insicuro. Bradamante o Suor Teodora, bella e coraggiosa donna, nonché abilissima amazzone. Sarà lei, per scelta dell’autore, a narrare la storia. Torrismondo, anch’egli giovane cavaliere, dal carattere non particolarmente evidenziato, di cui si evince una concezione pessimistica della vita. Gurdulù, mendicante noto con altri numerosi appellativi, frequentatore degli accampamenti e, in seguito, scudiero di Agilulfo.


Perché leggerlo: Le vicende narrate si svolgono all’epoca di Carlo Magno e lo stile dell’autore risulta limpido ed elegante per la sua ricerca costante di chiarezza e semplicità. Anche l’uso dei dialetti nella narrazione non intralcia la lettura che scorre pulita e lineare.


Revisione di: Martina Megna

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