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Anteprima Poetica - Sabrina Cerino


Sabrina Cerino - Classe 1994. Una laurea in lettere moderne e tante ambizioni letterarie, chiuse a doppia mandata in un cassetto.

Studio Editoria e scrittura alla Sapienza ma passo la maggior parte del tempo in compagnia di poesie e fantasmi.

La scrittura è per me frutto di una possessione, di una tensione che si dissipa soltanto scrivendo, un'ossimorica fase di transizione in cui non senti di essere finché non ti immortali su carta.

Io scrivo per questo, per ripetermi che sono.

La mia poetica è cosparsa di fiori, e per lo più, si ispira a Sylvia Plath, alla concezione di introspezione e alla necessità di portare fuori il sentire,

le sue possibili implicazioni o apparenti condanne ed è per questo che ho fatto mia la frase "i am a victim of introspection".


Il tocco


Le tue dita tra i miei capelli

seta nelle tue mani.

Chiudo gli occhi

-non percepisco più gli spazi-

sono dentro l’infinito

del tuo tocco.




Rosso


La vita che muore

dentro il mio ventre

mentre mi piego

in dolorose riverenze.


Rosso fiumiciattolo

di patimenti secolari,

con te

io muto

in esistenze grame

e deformazioni corporali.


La sofferenza di essere Donna

nascere con il dolore cucito addosso

scritto all’interno.





Fiorire


Una passata di vernice

sulle paure

sugli istanti privi di incanto

e

da una crepa

si inerpica un fiore.



Campana di vetro


Dire addio alle radici

per abbracciare alberi interi

distendere i nodi del mio corpo

allungandomi verso l’alto

aprire le porte alle increspature del dentro

aria nuova per polmoni stanchi

adagiare la sommità dei miei desideri

in uno spazio che sappia accoglierli

e dimenticare l’ombra di sbarre

dorate

e pulviscoli di vetro.





Capoverso


Cos’è il vivente

cos’è il vissuto

se non

effimero passaggio

che si dissolve


al capolinea.





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