Pasquale Sbrizzi - Nato a Napoli nel 1993, ho sempre nutrito una forte passione per i libri, passione che, col trascorrere degli anni, si è evoluta nella necessità terapeutica di dar forma al mio sentire e vita alle mie storie e ai miei mondi. Sono redattore presso la rivista letteraria Mosse di Seppia e scrivo principalmente racconti dell’orrore e poesie brevi.
I miei poeti di riferimento sono Giuseppe Ungaretti ed Ezra Pound.
Solco nel sale
Un vomere d’aratro
che penetra nel morto,
infertile terriccio,
che scopre questi semi
annegati nel sale della piana —
lo strazio di strilla
di storie stroncate
che stringo in un pugno
di niente e di nulla.
Mercurio
Mi smarrii
tra i riflessi
delicati
delle iridi —
guizzo sfuggente
d’argento vivo
che rende l’uomo
folle e idiota.
Dì
La piantina negletta
di basilico secco
non ha perso il profumo:
antico faraone,
aroma vegetale
di balsamica morte —
accogliendo il suo fato,
sopravvive alla fine
il ricordo d’un dì.
Birkenau 23/07/18
L’insonne
lamento
del bosco
rimbomba
sonoro
nel cupo
silenzio
dei tanti
milioni
svaniti
nel campo —
le grandi
betulle
piangenti
rinnegano
il loro nome.
Colibrì
Questa vita m’appare solo un mucchio
di nervosi secondi d’orologio,
l’accozzaglia caotica degli attimi
che travolge i miei giorni con l’irruenza
d’un minuscolo cuor di colibrì.
Putrefazione
I sorrisi della gioventù
sono macabri ghigni di morti,
il cadavere in putrefazione
di un'estate passata ingoiata
dalla nebbia d'un cupo settembre.
Fine del giorno
Disfo il groviglio
dei miei pensieri
nelle volute
di questo fumo
spiraleggiante —
le piroette suicide
della sigaretta
salutano
la fine del giorno.
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