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In un dialogo fra Passato e Futuro, un fantasma e un cuntastorie narrano la Resistenza dalla parte dei sentimenti

 

Come il più celebre fantasma del fu re di Danimarca, questi riappare all’improvviso sotto la pioggia ma non chiede di essere vendicato. Rispondendo alle mie domande mi aiuterà a cacciare gli altri cattivi fantasmi: il dubbio, l’indifferenza.

Mi esorta a tenere fede al mio dovere di cuntare e mi chiede di portare il suo messaggio alle future generazioni, poi mi consegna un quaderno dove troveremo la verità d’un passato terribile che non deve ritornare mai più.

 

 

«Si resiste per esistere, si esiste per resistere; l’Italia di ieri lo ha fatto, e ci ha trasmesso la Repubblica e la Costituzione: ma sarebbe mai potuto avvenire questo se non ci fosse stata la volontà e la caparbia tenacia di sconfiggere il fascismo e avviare una nuova esistenza, pubblica e privata? Noi siamo quel che ricordiamo».

(dalla prefazione di Guido D’Agostino, presidente dell’Istituto campano per la storia della Resistenza, dell’antifascismo e dell’Età contemporanea “V. Lombardi”)

 

E il cielo si oscurò - Alfredo Pezone

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