All’inizio della seconda metà del XVII secolo, Napoli era la capitale del Viceregno spagnolo, sede della corte del Viceré, della guarnigione, dell’amministrazione, di buona parte della antica nobiltà feudale e di un’immensa folla di popolo. Non si sa quanti fossero gli abitanti. Quello che è certo è che nell’area urbana compresa nelle mura cinquecentesche di Pietro de Toledo, là dove si potevano ospitare centomila persone, ne vivevano quattro volte tanto.
Fu in quest’affollatissimo carnaio che nel febbraio del 1656, portata da una nave dalla Sardegna, si diffuse la peste bubbonica. Condizioni igieniche a dir poco disastrose, le inesistenti conoscenze della medicina di allora e la sconvolgente negazione dello stato epidemico da parte delle autorità cittadine furono tra le cause principali di una strage di proporzioni colossali, tale da essere annoverata come una tra le più grandi catastrofi sanitarie della storia.
L'ira di Dio - Antonio Orselli
9788832784619